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Il ginecologo di Auschwitz

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Nel giugno del 1943, il dottor Carl Clauberg scriveva così a Himmler: “ Non manca molto tempo a quando sarò in grado di dire che un medico preparato in modo adeguato, in un luogo sufficientemente attrezzato, con forse dieci assistenti (il numero di assistenti dev'essere conforme alla rapidità desiderata) sarà molto probabilmente in grado di trattare varie centinaia se non migliaia di sterilizzazioni in un solo giorno.” 
Anche lui prestò servizio ad Auschwitz al blocco 10, insieme ad altri mostri dal camice bianco, cercando di attuare la folle politica dell’ "igiene razziale" voluta da Himmler.
Ma veniamo alla sua storia.
Carl Clauberg nacque a Solingen, in Germania  il 28 settembre 1898, da una famiglia dalle modeste condizioni economiche. Il padre, dapprima artigiano fabbricante di coltelli, manteneva tutta la famiglia. Divenne in un secondo momento commerciante di armi, permettendo coì al figlio Carl di intraprendere con successo gli studi in medicina. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò nell’esercito. Terminato il conflitto riprese l’università a Kiel, per poi trasferirsi a quella di Amburgo ed infine a quella di Graz. Conseguì la laurea nel 1925, specializzandosi in ostetricia e ginecologia. Si rivelò immediatamente un dottore capace, tanto che le sue doti lo portarono a diventare in breve tempo primario dell’ospedale di Kiel e contemporaneamente professore nell’università della stessa città.
Nel 1933 venne a conoscenza delle ideologie del nuovo partito nazionalsocialista, a cui aderì con grande entusiasmo. Iscrittosi al partito, salì rapidamente tutti i gradi fino a diventare Gruppenführer, tenente generale, della riserva delle SS.
Nel 1937 divenne professore di ginecologia all’università di Königsberg, dove mise a punto un metodo tutt’oggi usato per combattere la sterilità femminile, attraverso l’impiego di preparati ormonali. Ideò il cosiddetto “Test di Clauberg” per la verifica dell’azione del progesterone nel processo di fecondazione.
Prestava anche servizio come primario presso due cliniche per malattie femminili, frequentate dalle mogli e compagne dei gerarchi nazisti. La sua capacità accrebbe la sua già grande fama, che lo portò a pubblicare numerosi saggi scientifici.
Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, decise di non prendervi parte, per poter continuare la sperimentazione sulla fertilità e sterilità. 
Gli studi fatti per mettere a punto questo metodo erano tenuti gelosamente segreti. Aveva ottenuto risultati interessanti su animali, iniettando nelle tube di Falloppio una soluzione al 5 – 10% di formalina, che causava una dolorosa infezione a la conseguente chiusura delle tube.
Le strade si Clauberg e Himmler si incrociarono nel 1942, durante una conferenza tenutasi il 7 e l’8 luglio. Vi parteciparono, oltre a Himmler, il dottor Karl Gebhardt, suo psichiatra personale e Richard Glücks, ispettore generale dei campi di concentramento. L’incontro era stato organizzato proprio con lo scopo di mettere a punto un sistema efficiente di sterilizzazione per attuare in beve tempo la cosiddetta “igiene raziale”. Venne invitato anche il famoso e geniale dottor Clauberg, a cui Himmler chiese di convertire i propri studi sulla fertilità in studi sulla sterilizzazione, perfezionando gli esperimenti che aveva fatto sugli animali con la formalina, in modo da poterli applicare agli esseri umani, di cui disponevano in abbondanza nei campi di concentramento. L’offerta fu molto allettante: il dottore avrebbe potuto disporre di “materiale umano” in abbondanza prestando servizio ad Auschwitz.
L’interesse di Himmler per la sterilizzazione risaliva al 1933. In quegli anni aveva ipotizzato come strumento per eliminare i Mischlinge, cioè i “mezzo ebrei”, ovvero individui  ritenuti eugeneticamentenon idonei alla razza ariana e indegni di gravare per il loro mantenimento in vita sul bilancio dello Stato, l’utilizzo della sterilizzazione  e dell’eutanasia, mediante il programma segretoAktion T4.
Himmler si ispirava alle parole pronunciate da Hitler, secondo il quale: “chi non è sano e degno di corpo e di spirito non ha il diritto di perpetuare le sue sofferenze nel corpo del suo bambino”. Per risolvere il problema dell’”igiene razziale”, il 14 luglio 1933 fu emanata la “Legge sulla prevenzione delle tare ereditarie”, con la quale si stabiliva che dovevano essere sottoposti a sterilizzazione forzata tutti coloro che soffrivano di una malattia ereditaria.  Pertanto sarebbero state sottoposte alla procedura tutte le persone affette da:  cretinismocongenito, schizofrenia, psicosi maniaco-depressiva, epilessiaereditaria, corea di Huntington ereditaria (malattia geneticaneurodegenerativa che colpisce la coordinazione muscolare e porta ad un declino cognitivo e a problemi psichiatrici), cecitàereditaria, sorditàereditaria, malformazioni fisiche ereditarie, alcolismoacuto. Il 20 luglio era prevista la firma del Concordatocon la Chiesa cattolica. Per non creare imbarazzo la promulgazione della suddetta legge fu posticipata al  25 luglio. Dal 1 gennaio 1934 la legge fu applicata su centinaia di migliaia di cittadini tedeschi, scelti per il trattamento da tribunali speciali.
Dopo un lungo anno di riflessione, Clauberg decise di accettare la proposta di andare a lavorare ad Auschwitz. Himmler diede la sua approvazione a patto che il dottore individuasse metodi per cui i soggetti sottoposti al trattamento “non si accorgessero di nulla”, ovvero metodi non chirurgici, per non alimentare il malcontento dell’opinione pubblica. Come aiuto gli venne affiancato il radiologo Horst Schumann, già membro attivo del progetto Aktion T4 ed interessato allo sviluppo dell’applicazione dei raggi X per la sterilizzazione.
Clauberg, nel dicembre del 1942, si trasferì inizialmente a Birkenau, nella Baracca 30, per poi passare ad occupare una parte del  blocco n. 10, portando con se anche il suo assistente Johannes Golbel.
Il dottore usava come cavie le prigioniere, che venivano convinte a collaborare con la minaccia di essere deportate a Birkenau per morire oppure con la promessa di una vita meno dolorosa nella clinica diretta da Clauberg a Königshütte. Himmler fornì il blocco delle attrezzature sofisticate richieste dal ginecologo.
Le donne selezionate erano di età compresa fra i 20 e i 40 anni, zingare, ebree o di “razza inferiore” come alcune donne greche,  e che  possibilmente non avessero avuto figli.
Il trattamanto per la sterilizzazione prevedeva l’inserimento negli organi genitali femminili di una soluzione composta da formalinae novocaina, preparate dalla Schering Werke, fabbrica farmaceutica di cui Golbel era rappresentante. Il composto era iniettato nell’utero senza anestetico: essendo una sostanza acida, provocava lancinanti dolori che duravano anche per settimane. In alcuni casi volle vedere l’effetto della sostanza e per farlo procedette ad operazioni senza anestesia, durante le quali la paziente era trattenuta con al forza sul tavolo operatorio. Riporto qui la testimonianza rilasciata da una superstite: “Per ordine del professor Clauberg, il 10 agosto 1943 fui sottoposta al primo esperimento e cioè: il dottor Samuel fu costretto a rimuovermi, mediante operazione, il collo dell'utero. Poi, senza anestesia alcuna, mi furono praticate dal professor Clauberg ripetute iniezioni estremamente dolorose. Durante questi procedimenti ero tenuta ferma per le mani e per i piedi e avevo la bocca tappata. Dopo le iniezioni mi vennero terribili dolori al basso ventre e giacqui nel mio letto quasi priva di conoscenza. Per non essere punita dovevo per di più trascinarmi agli appelli, eseguire ordini e lavori. Il professor Clauberg era tremendo e senza alcuna pietà. Era un mostro. Lo dico senza odio e giuro che dal tempo dei suoi esperimenti sono sofferente, sterile e ho spesso emorragie…”
Spesso  le pazienti morivano a causa delle complicazioni, come febbre altissima, infezioni, sepsi, altre venivano uccise per procedere all’autopsia, altre ancora andavano alle camere a gas di Birkenau perché troppo debilitate e non più adatte a tornare al lavoro. Il trattamento culminava un anno dopo con la verifica degli effetti delle iniezioni: le cavie umane sterilizzate erano costrette a rapporti sessuali con prigionieri uomini del campo selezionati.
Clauberg era un uomo sadico e antipatico a tutti, anche ai colleghi. Si vantava di godere  della benevolenza di Himmler e spesso ne approfittava, mostrandosi ubriaco e arrogante. Esprimeva il massimo del suo sadismo sulle prigioniere. Nel giugno del 1943 i risultati della sperimentazione del dottore furono negativi, aveva sostanzialmente fallito. Nonostante questo, scrisse a Himmler di essere in fase di perfezionamento di una procedura del tutto innovativa. Nel frattempo un altro mostro dal camice bianco abitava ad Auschwitz, e come lui operava al blocco n. 10, ma sui bambini: Josef Mengele.
All’arrivo dell’Armata Rossa, Clauberg fu costretto a lasciare Auschwitz e a continuare i suoi esperimenti nel campo di concentramento di Ravensbruck. Nel 1945, con il crollo della Wehrmacht, fu costretto ad una nuova fuga, durante la quale tentò di raggiungere Himmler. Fu catturato nello Schleswig-Holstein l’8 giugno dagli alleati, che lo consegnarono per essere processato, ai sovietici. Nel 1948 fu condannato a scontare 25 anni in un gulag. Purtroppo dopo solo 7 anni beneficiò dell’accordo Adenauer-Bulganin del 13 settembre 1955, con il quale si stabiliva il rimpatrio degli ultimi 9600 prigionieri di guerra tedeschi. Fra questi anche Clauberg. Uscito, si traferì a Kiel, dove decise di riprendere la sua professione di ginecologo. Dopo poco tempo commise un grave peccato di presunzione: essendo stato chiamato a dirigere una clienica  di prossima apertura, per attirare collaboratori fece pubblicare sui principali giornali della Germania Federale un annuncio con il suo vero nome. La sua sfrontatezza non sfuggì nel novembre 1955 allo “Zentralrat der Juden”, Consiglio Centrale Ebraico, che presentò contro di lui un dossier dettagliato alle autorità tedesche che lo fecero arrestare per sottoporlo a un nuovo processo per crimini di guerra. Ma ancora una volta le porte del carcere non si aprirono davanti a lui. Morì di infarto, prima di essere processato, in una clinica carceraria nell’agosto del 1957.
Oltre a Clauberg altri mostri dal camice bianco sperimentarono metodi per la sterilizzazione alternativi alla chirurgia, ritenuta  troppo lenta per la ripresa del paziente.  Anche in questo caso, come per Mengele, vorrei che fosse chiaro a tutti i lettori che quello che avvenne ad Auschwitz per mano di questa persona non ha nulla di scientifico. Chiamare un essere umano, uomo, donna o bambino, cavia, casistica o coniglio da laboratorio non ha nulla a che vedere con la medicina o la ricerca. La follia del nazismo ha generato mostri travestiti da angeli, che ridevano delle sofferenze dei loro pazienti, usati come carne da macello.
Gli orrori di quei giorni sono ancora presenti tra le mura di Auschwitz. Resteranno per sempre in quel luogo le grida di dolore di chi era ritenuto non idoneo alla vita.

Rosella Reali




Bibliografia 
G. Boursier, M. Converso, F. Iacomini. Zigeuner - lo sterminio dimenticato - edizioni Sinnos, Roma, 1996 
E. Collotti, Nazismo e società tedesca (1933-1945), Loescher,1982 

Raffaella De Franco - In nome di Ippocrate. Dall'"olocausto medico" nazista all'etica della sperimentazione contemporanea - Milano, Ed. Franco Angeli 

Robert J. Lifton - I medici nazisti. La psicologia del genocidio - Rizzoli, 2003 

· D. Czech - Kalendarium. Gli avvenimenti nel campo di concentramento di Auschwitz 1939 -1945 – ANED gennaio 2002 R. J. Lifton, I medici nazisti. La psicologia del genocidio – Rizzoli, Milano 2003

K. Ericsson, E. Simonsen - I “figli” di Hitler. La selezione della “razza ariana”. I figli degli invasori tedeschi nei territori occupati – Boroli, Milano 2007
ROSELLA REALI
Sono nata nel marzo del 1971 a Domodossola, attualmente provincia del VCO.  Mi piace viaggiare, adoro la natura e gli animali. L'Ossola è il solo posto che posso chiamare casa. Mi piace cucinare e leggere gialli. Solo solare, sorrido sempre e guardo il mondo con gli occhi curiosi tipici dei bambini. Adoro i vecchi film anni '50 e la bicicletta è parte di me, non me ne separo mai.  Da grande aprirò un agriturismo dove coltiverò l'orto e alleverò animali. 
Chi mi aiuterà? Ovviamente gli altri viaggiatori.

Questa avventura con i viaggiatori ignoranti? Un viaggio che spero non finisca mai...


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