Polvere, acqua e amare radici
parola potente che apre le vie
dei sette cancelli, dei sette custodi,
ripida scala sospesa che non scende e che non sale,
io ora vedo senza vedere, sento senza sentire.
Figure indistinte vestite di nebbia,
voci e parole perdute nel tempo
e la fine infinita di ogni tormento,
lontana,
vicina,
sfuggente,
il passo veloce e l'incedere lieve
dello Spirito antico che cammina nel vento,
finché nella notte si perde ogni cosa
e la luna cancella, confonde le ombre,
svelando passaggi e angusti cammini.
Cinque indovini e due oracoli muti
attendono immoti al sommo d'un trave,
di porre quesiti,
di dare responsi,
di trarre gli auspici
sul volo del falco che lì si è posato,
docile al gesto del suo falconiere
e torna al richiamo tra venti più lievi,
tra le valli e le piane che già gli son noti.
Visione fugace,
o sogno,
o invenzione,
si perde tra i gorghi e le lanche del ricordo morente
e ovunque lo sguardo si posi diverso
e all'udire d'ignoti rumori.
Portfolio di Yuri Minghini
Testo di Francesco Teruggi
Testo di Francesco Teruggi