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Danuta, la donna con la borsetta

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Era il 13 aprile del 1985 quando a Växjö, Svezia, alcuni aderenti al Partito del Reich Nordico, movimento d'ispirazione nazista fondato nel 1956 sempre in Svezia, decisero di manifestare attraversando la città. Durante lo svolgimento della mesta processione, un uomo scattò una fotografia entrata nella storia: la donna con la borsetta (in svedese Kvinnan med handväskan). Il fotografo, Hans Runesson, immortalò una donna nel momento in cui picchiava, con la propria borsetta, un nazista.
La fotografia, apparsa il giorno seguente su alcuni quotidiani svedesi, fece ben presto il giro del mondo grazie alla pubblicazione sui quotidiani inglesi due giorni dopo gli avvenimenti della piccola cittadina svedese.
La donna protagonista della fotografia si chiamava Danuta Danielsson, mentre il nazista è Seppo Seluska. 
Danuta non poteva sapere che, qualche anno dopo gli eventi di Växjö, Seluska si sarebbe macchiato di un crimine orrendo ovvero l'uccisione di un ebreo omosessuale. Il nazista Seluska prima d'uccidere l'uomo decise di torturare l'ebreo omosessuale, caratteristiche etnico-sessuali che voleva reprimere nella popolazione, cercando di ricordare, sempre che avesse letto un libro nella propria vita, come i suoi predecessori lo facessero all'interno dei campi di sterminio.
Danuta era una donna d'origine polacca, emigrata in Svezia dopo il matrimonio. La madre fu internata nel campo di sterminio di Auschwitz, dal quale riuscì ad uscirne viva. 
Danuta era una donna fragile e quel giorno a Växjö volle scaricare la propria rabbia nei confronti di alcuni giovani ignoranti che cercavano, e cercano, di far ripiombare la popolazione umana nel buio della metà del secolo scorso.


Danuta, la donna fragile, riuscì nel proprio intento e, forse inconsciamente, smosse le coscienze delle persone che attraversavano le vie della città. Nei momenti successivi al lancio della borsetta sulla testa di Seluska, i cittadini presenti iniziarono ad insultare i nazisti. Alcuni si rifornirono nelle case e nei negozi della cittadina di uova ed iniziarono a bersagliare i manifestanti. Ben presto si radunò una folla di oltre 1000 persone intorno ai nazisti, otto in tutto compreso l'omicida-torturatore Seppo Seluska. I cittadini spinti dalla forza iniziarono ad avvicinarsi minacciosi ai manifestanti, riuscendo nell'intendo di strappare le bandiere svedesi. I nazisti si dispersero correndo verso la stazione, dove furono raggiunti dalla polizia locale. 
Dopo la pubblicazione sui quotidiani inglesi della fotografia della Donna con la borsetta, la cittadina di Växjö fu presa d'assalto dai giornalisti; tutti volevano parlare con Danuta Danielsson, la coraggiosa donna che si oppose alla manifestazione nazista.


Purtroppo Danuta, donna con una condizione emotiva fragile, si tolse la vita tre anni dopo, nel 1988, dopo un lungo periodo di cura. 
Il gesto di Danuta Danielsson si potrebbe far risalire al fatto che fosse incapace di reggere al clamore scatenato dal suo gesto ed alla stampa che chiedeva, a gran voce, di conoscere la storia della sua vita. 
La fotografia di Hans Runesson ebbe un grandissimo eco a livello mondiale e fu selezionata fotografia svedese dell'anno nel 1985 e, più tardi, come fotografia del secolo dalla Società Storica Fotografica Svedese. 
L'eco del coraggioso gesto di Danuta non si spense con la sua morte: nel 2014 una scultrice svedese, Susanna Arwin, realizzò una statua in miniatura basandosi sulla fotografia di Runesson.


Nello stesso anno partì un progetto per la realizzazione di una statua bronzea da collocarsi nella cittadina svedese. Purtroppo alcune esponenti locali del Partito di Centro, hanno bloccato tale progetto poiché la statua avrebbe promosso e giustificato un gesto violento.
Inoltre un esponente locale del partito ricordò che la stessa Danielsson non avrebbe voluto essere ricordata in quel modo. La città di Växjö, comunque, ricorda con affetto il gesto di Danuta e non è raro trovare delle borsette appese alle varie statue della città.

Fabio Casalini


Bibliografia
Berättelsen om det förra århundradets bästa foto, Dagens Nyheter, 15 febbraio 2014

Tanten med väskan " blir staty i brons, Dagens Nyheter, 2 aprile 2014

Judah Ari Gross, Swedish town nixes statue of woman hitting neo-Nazi, in The Times of Israel, 2 marzo 2015


FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio. Nel 2018 pubblica il suo secondo libro, in collaborazione con Rosella Reali, per la casa editrice Albatros dal titolo E' una storia da non raccontare. 

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