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Rosalia Montmasson, l'unica donna tra i Mille di Garibaldi

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Rose Montmasson, detta Rosalia, è conosciuta perché seguì Francesco Crispi, suo marito, e i Mille travestita da uomo. Lo fece per amore, ma Crispi non le fu riconoscente. La storia di Rose Montmasson è di quelle senza tempo, che avrebbe potuto divenire un emblema di forza, coraggio ed amore. Le cose, purtroppo, andarono diversamente. Rose nacque il 12 gennaio del 1823 a Saint-Jorioz, un piccolo paese dell'Alta Savoia situato sulla costa occidentale del lago di Annecy. Era la quarta dei cinque figli di Gaspard e Jacqueline Pathoud, entrambi coltivatori. Ricevette una semplice istruzione di base poiché la giornata trascorreva tra le faccende domestiche ed il lavoro nei campi. La morte della madre obbligò la giovane Rose a recarsi a Torino, dove lavorò come stiratrice a partire dal 1849. Fu in quel periodo che conobbe Francesco Crispi, avvocato e patriota italiano, all'epoca in esilio nella città piemontese dopo il fallimento della rivoluzione indipendentista siciliana. La relazione tra i due si fece intima a partire dall'inverno del 1850, quando iniziarono a convivere. La vita di coppia dei due non fu agevole a causa della prima compagna di Crispi, donna con cui il rivoluzionario aveva avuto un figlio. A causa della gelosia di Felice Vella, la convivenza divenne turbolenta e peggiorò ulteriormente quando la siciliana si trasferì nelle vicinanze della coppia.

La Vella accusò Rose di maltrattamenti verso il figlio e provocò diversi litigi, alcuni dei quali sedati grazie all'intervento della forza pubblica. Il movimento periodo torinese si concluse nel 1853, subito dopo il soffocamento della cospirazione mazziniana di Milano. Francesco Crispi fu espulso, insieme a tutti coloro che dimostravano tendenze repubblicane. Crispi si imbarcò a Genova con destinazione Malta. Malgrado avesse chiesto a Rose di riparare presso i parenti in Francia, la donna decise di seguirlo e lo raggiunse il 25 maggio dello stesso anno. Nel dicembre dell'anno successivo Francesco Crispi e Rose si sposarono in una condizione precaria poiché sul rivoluzionario pendeva l'ennesimo decreto di espulsione. L'incertezza della situazione e la mancanza di documenti sui precedenti dei due promessi sposi influì sulle difficoltà di reperire un sacerdote. Crispi e la Montmasson trovarono, a pagamento, un gesuita girovago disponibile alla celebrazione delle nozze. Peccato che in seguito si scoprirà che il gesuita Luigi Marchetti era stato interdetto e sospeso a divinis. Poco dopo Crispi partì per Londra. Rose si soffermò a La Valletta qualche settimana per raccogliere documentazione sulle nozze; espletate le formalità si imbarcò per Genova.
Dalla città ligure raggiunse i familiari a Saint-Jorioz. Dopo una breve sosta nella cittadina francese, Rose ricominciò il viaggiò che la portò a Londra. Nel periodo londinese Rose accettò di trasferire notizie ed ordini di Mazzini agli affiliati francesi, dimostrando di condividere non solo la vita amorosa con Crispi ma anche gli ideali politici. Nel 1856 i due si trasferirono a Parigi in cerca di maggior fortuna. La permanenza parigina durò poco poiché i due furono espulsi dalla Francia, in seguito al sospetto di essere complice di Felice Orsini autore dell'attentato a Napoleone III, e forzati a raggiungere Mazzini a Londra. La coppia tornò in Italia nel 1859 durante la seconda guerra d'indipendenza. Subito presero contatto con le compagnie garibaldine che preparavano lo sbarco in Sicilia. Nel marzo del 1860, Rose Montmasson s'incaricò di raggiungere Messina a bordo di un vapore postale. Lo scopo del viaggio era quello di aiutare i patrioti siciliani a rendere possibile ed agevole lo sbarco di Rosolino Pilo e Giovanni Corrao. Sempre sotto mentite spoglie Rose raggiunge Malta, dove avvisò gli esuli italiani del progetto di Garibaldi. Tornò a Genova giusto in tempo per partecipare alla spedizione dei Mille.
La passione di Rose Montmasson però si scontrò con la ferrea volontà di Garibaldi di non volere donne a bordo delle navi pronte a salpare per la Sicilia. Rose decise di travestirsi da uomo e d'imbarcarsi a bordo del vapore Piemonte. Una volta che gli uomini scoprirono Rose, non poterono che prenderne atto. Garibaldi si arrese con le seguenti parole: “venite dunque se così vi piace, ma ricordatevi che vi esponete a grave rischio e pericolo, e che io non posso rispondere di nulla”. Una testimonianza ulteriore giunge dal patriota Giuseppe Bandi, che aggiornò un diario durante i giorni di navigazione dalla Liguria alla Sicilia:“la moglie di Crispi, vestita in dimessi panni, giocava a carte con l'antico parroco Gusmaroli, vecchio dai capelli lunghi e bianchissimi”. 
Durante la spedizione dei Mille si occupò prevalentemente della cura dei feriti. Della passione e dell'impegno umanitario di Rose se ne accorsero anche i siciliani che la ribattezzarono Rosalia in onore della santa siciliana. Secondo le cronache del tempo non disdegnò d'imbracciare il fucile. 
Dopo il 1861, anno di nascita del Regno d'Italia, Crispi fu nominato deputato del nuovo Parlamento. Iniziarono anni bui per Rose divenuta Rosalia. Francesco iniziò a trascurare la moglie, preferendole donne molto più giovani dalle quali ebbe dei figli. Nel 1871 la capitale fu trasferita a Roma e per Rosalia iniziò la parabola discendente. Francesco Crispi la ripudiò denunciando l'irregolarità del matrimonio contratto a Malta. Probabilmente la vera causa del litigio fu il voltafaccia di Francesco Crispi, passato dal partito repubblicano a quello monarchico. Nella visione del mondo di Rosalia Montmasson quella scelta rappresentò un tradimento ai compagni di tante avventure e agli ideali per i quali tutti avevano combattuto. 
Il punto più basso della vicenda si consumò il 26 gennaio del 1878 quando Francesco Crispi sposò Lina Barbagallo, dalla quale aveva avuto un figlio 5 anni prima. Scoppiò uno scandalo di dimensioni nazionali, tanto che la regina Margherita di Savoia ad un incontro pubblico rifiutò di stringere la mano a Francesco Crispi, all'epoca ministro. Lo scandalo portò ad un processo per bigamia. Durante lo svolgimento del procedimento si scoprì che il gesuita vagabondo che aveva sposato la coppia a Malta era stato sospeso a divinis poiché riconosciuto patriota.
Rosalia rimase comunque a Roma ad affrontare pettegolezzi e maldicenze. Sopravvisse con la pensione assegnata ai Mille.
Morì in povertà, tanto che la sua salma fu tumulata in un semplice loculo, concesso gratuitamente dal comune, nel cimitero del Verano, ove riposa ancora. 
Al suo funerale parteciparono le associazioni garibaldine e molti vecchi senatori a cui Rosalia Montmasson aveva prestato soccorso durante la spedizione dei Mille. 
Francesco Crispi si spense tre anni prima di Rosalia. L'ultima sua apparizione pubblica fu in occasione del corteo funebre di Umberto I, assassinato da Gaetano Bresci la sera del 29 luglio 1900 a Monza. Crispi si spense a Napoli in un tardo pomeriggio d'agosto del 1901. I funerali ebbero luogo a Palermo il 15 agosto. 
Secondo diversi testimoni le ultime parole furono: “prima di chiudere gli occhi alla vita, vorrei avere il supremo conforto di sapere la Patria, adorata e difesa da tutti i suoi figli”.
Rosalia Montmasson era un lontano ricordo di gioventù.

Fabio Casalini


Bibliografia
G. Oddo, I Mille di Marsala, Milano 1863, 

F. Crispi, Lettere dall'esilio, Roma 1918 

M. Grillandi, Francesco Crispi, Torino 1969 

C. Dossi, Note azzurre, Adelphi, Milano, 1964 

A. Pescini, Rosalie Montmasson la pasionaria, Focus storia, 2016

    FABIO CASALINI – fondatore del Blog I Viaggiatori Ignoranti
    Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? Spenderà i prossimi a cercare una risposta che sa di non trovare, ma che, n’è certo, lo porterà un po’ più vicino alla verità... sempre che n’esista una. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. Da marzo del 2015 collabora con il settimanale Eco Risveglio, per il quale propone storie, racconti e resoconti della sua terra d’origine. Ha pubblicato, nel febbraio del 2015, un articolo per la rivista Italia Misteriosa che riguardava le pitture rupestri della Balma dei Cervi in Valle Antigorio.

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