Piove, fa freddo in questa giornata di metà Ottobre che sa di autunno con l'odore del fumo "da stüa" che esce dai camini e ti carica di malinconia.
Arrivo a casa e mi accoglie il crepitio della legna che sta bruciando nella stufa.
Mi butto sul divano, c'è un bel calduccio e allora chiudo gli occhi....e mi torni in mente tu...quando venivo a trovarti il sabato dopo la scuola e nonna Lucia mi preparava la cioccolata calda e io e te ci sedevamo di fronte alla stufa accesa e immancabilmente ti chiedevo:"Nonno, cuntame 'na storia dai" una delle tue fantastiche storie, vera, inventata , poco importa....tipo quella del Solitario, che passava in mezzo al paese con il carretto trainato dalla Rosina, una mucca che mi dicevi era così magra e denutrita che ci si poteva appendere il paltò sull osso delle anche...oppure siiii, quando mi raccontavi che eri al fronte nella guerra 15-18 e che ti portavano il riso a dorso di mulo e arrivava così scotto da poterci fare i mattoni....o quelle storie di paese...dai ammettilo che erano inventate; quella della gallina che faceva le uova d'oro nel castello era mitica....Già...che belle le tue storie nonno. E finivi sempre dicendomi:"quando avrai i capelli bianchi come i miei lo diranno a te "cuntame 'na storia".
Sai...anch'io ora ho i capelli sale pepe.... e un po' di tempo fa ho cominciato a raccontare qualche storia, magari non come le tue, poi ho smesso perché....perché...beh tu lo sai...ma oggi non so cosa mi sia passato per la testa ( o forse sì, ma è un segreto fra di noi) ,ho riaperto quella borsa ed è saltato fuori il vecchio quaderno Pigna che usavo per gli appunti....
Ehi, facciamo che tu qualche storia me la racconti...io la scrivo ...e sarà di nuovo un Viaggio Bellissimo e Ignorante.
Ciao.
Vittorio