La pieve di San Lorenzo a Settimo Vittone è un complesso risalente all'epoca carolingia, e rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura paleocristiana del Canavese. E’ stata per vario tempo chiesa castrense poi parrocchia fino al 1661.
Il sito è composto dal Battistero, dalla Pieve e da due cappelle laterali. L'impianto originario forse risale all ’VIII secolo, una seconda fase al IX secolo. ( per alcuni ricercatori fu invece fondato solo in questo secondo periodo).
Il sito è composto dal Battistero, dalla Pieve e da due cappelle laterali. L'impianto originario forse risale all ’VIII secolo, una seconda fase al IX secolo. ( per alcuni ricercatori fu invece fondato solo in questo secondo periodo).
Per datare l’edificio all’ VIII secolo alcuni ricercatori hanno proposto un confronto con il battistero di Lomello, non tenendo in gran conto la lapide barocca che ricorda come qui avesse dovuto trovare sepoltura, nell’ 879, Ansgarda, moglie del re Ludovico il Balbo. La critica più recente data invece l’edificio al IX secolo, soprattutto in base alla citata iscrizione anche se molto posteriore. L’ iconografia sembra anche richiamare edifici di età ambrosiana. Vi fu poi un rifacimento in epoca romanica, sec. XI, quando fu aggiunta l'absidiola del lato Est e fu rifatta la parte superiore della muratura per sostenere il peso della volta e del lanternino alto e sottile che sovrasta il Battistero. La muratura in mattoni, gli archetti pensili a coppie hanno infatti chiari caratteri romanici.
Il Battistero nacque isolato, staccato dalla chiesa di S. Lorenzo (non ancora nata secondo alcuni storici) e solo in un secondo tempo fu collegato con essa con un corridoio di raccordo (voltato a botte, abbattendo le pareti del lato sud del Battistero e del lato nord della cappella sinistra della chiesa) Gli edifici costruiti in pietra locale sono ricoperti da lose e sovrastati da un piccolo campanile romanico aggiunto in un periodo posteriore con tutta probabilità nel XIII secolo e la datazione varia a seconda degli studiosi (sec. XII - XIII - XIV). Presenta specchiature romaniche, di cui quella superiore interrotta dall'inserimento delle finestre della cella campanaria.
Il battistero è a pianta ottogonale con la volta a spicchi, secondo le consuetudini dell’ epoca in cui fu edificato, staccato dalla pieve. Come già scritto fu poi costruito un collegamento tra le due costruzioni, sul lato sud del battistero. La pieve è una struttura a navata unica e pianta a croce. Nel presbiterio si aprono tre nicchie voltate a botte. Anche in questo caso l’ entrata avviene attraverso il campanile.
Il complesso di San Lorenzo è noto per gli affreschi che ricoprono l’abside, le pareti della chiesa e quelle del corridoio di collegamento tra il battistero e la pieve. Gli affreschi risalgono a epoche diverse e sono un notevole esempio dell’ evoluzione della pittura murale nell’area Canavesana. Benchè non sia facile stabilire un esatta cronologia degli affreschi, si parte dalla prima metà del XII secolo sino al Quattrocento.
Si possono ammirare alcuni frammenti di un Giudizio Universale, che pare di epoca romanica per via delle rappresentazioni dei volti, un San Michele Arcangelo che pesa le anime del XIII secolo, un San Cristoforo che tiene in mano un ramo carico di frutti firmato da Guilielmus de Orta, un miracolo di San Nicola di Bari e un Adorazione dei Magi dov’è rappresentata Maria che regge un fiore.
Questi ultimi tre affreschi sono databili tra il XIII e XIV secolo. Del Trecento sono datati invece il Santo vescovo in trono nella parete destra della chiesa e la visione del beato Pietro di Lussemburgo. Vi è anche un frammento di un Ultima Cena. Gli affreschi più recenti risalgono al XV secolo e sono quasi tutti firmati dai loro autori, l’ Angelo con le tre Marie al sepolcro della parete sinistra e di Dux Aimo (Aimone Duce) e San Francesco che riceve le stigmate di Giacomino d’ Ivrea. Vi è poi la cappella destra del presbiterio denominata Cappella Avogadro dove la realizzazione degli affreschi è stata voluta da Giovanni Martino Avogadro di Casanova, che fù pievano della chiesa nella seconda metà del Quattrocento. Qui si notano un Cristo benedicente con vicinoi simboli dei quattro evangelisti, una Pietà, San Lorenzo, San Martino che divide il mantello con il povero, San Lorenzo che presenta un devoto alla Madonna e la raffigurazione delle sante Lucia, Caterina d’ Alessandria e Marta.
Gli studiosi d’ arte riconoscono influssi stilistici diversi: dalla conoscenza della lezione di Piero della Francesca, all'influenza dell'area franco-provenzale, a quella di G. Martino Spanzotti attivo ad Ivrea in quegli anni, ma sono concordemente datati alla fine del '400, inizio '500. Infine una lapide apocrifa e un sarcofago presente nel complesso hanno alimentato la leggenda che a San Lorenzo sia sepolta Ansgarda, moglie ripudiata di Ludovico II il Balbo e sorella di Anscario, primo signore della marca d’ Ivrea. Infatti si come già scritto si nota sulla porta attuale di entrata , una piccola lapide murata che ricorda la Beata Ansgarda,ma la lapide non è originaria, probabilmente barocca ed è stata murata in quella posizione solo alla fine dell'1800.
La pieve di San Lorenzo costruzione del valore storico e artistico inestimabile, è giunta fino a giorni nostri anche grazie a pazienti e scrupolosi lavori di restauro. Il primo svolto tra il 1896-1897 fu diretto d’ Alfredo d’ Andrade. L’ ultimo negli anni del secolo scorso ha permesso il recupero di gran parte degli affreschi Nel corso dell’intervento di scavo, attuato nel 2014 all’interno del battistero, sono emerse evidenze relative ad un edificio precedente che hanno imposto l’indagine integrale del vano. Gli scavi archeologici, ancora in corso sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, stanno rivelando l’esistenza di un edificio battesimale, la cui datazione è al momento oggetto di approfondimenti, precedente a quello esistente in elevato. Solo il completamento delle indagini archeologiche e lo studio integrale dei reperti rinvenuti durante lo scavo permetteranno la definizione puntuale della planimetria del complesso più antico e della cronologia dello stesso.
Luciano Querio
Bibliografia
Aldo Moretto, Indagine aperta sugli affreschi del Canavese, 1973
Claudio Bertolotto e Giuse Scalva (a cura di), La pieve di San Lorenzo ed il battistero di San Giovanni 2001
Franco G. Ferrero, Enrico Formica, "Arte medievale nel Canavese", Ivrea, Priuli & Verlucca Editori, 2003
Luca Sartori Alla scoperta del Canavese 2012