Ove giunse sera?
Miserabil sconfitta del dì!
o quiete fatal di cauta vita,
di normal moto armonioso di tempo,
L'amabile impulso del rischio?
La vergine ignuda libertà?
Così palpabile da guastarne l'essenza
nel bacio dolente di labbra d'orizzonte.
Ove dormiente si posa lacrimosa la gioia d'animo?
Se severo penetra il giorno col suo dettato doveroso,
inumano al gagliardo spirito Romantico
selvaggio e nobile
della venerabile giovinezza!
Ove irraggia la speranza curiosa della scoperta?
Dell'eterno mutar della forma.
Dell'essenza
della vita.
Fui quindi sfiorato dall'oro sacro della Poesia,
Senza divenir in essa un canto,
ma un irrequieta creatura,
che conobbe la sua scia.
Simone De Bernardin